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Se ti esponi, rischi di essere ferito.
Se metti in gioco il cuore, rischi di non essere ricambiato.
Se esprimi sentimenti, rischi di non essere capito o peggio...di essere deriso.
Se ami... rischi tutto. E di più.
Ma, senza rischio d'anima, la vita sarebbe vissuta a metà. Rigido schema di false sicurezze, dove non c'è spazio per un battito di cuore che stravolge certezze.
Rischiare è vivere. Ma non è da tutti.
Per "volare", in fondo, bisogno staccarsi da terra e lanciarsi nel vuoto.
Roba da coraggiosi.
..ma vuoi mettere
Sei davvero intera...?!
No, non ancora. Lo credevo.
Lo credevo fin quando tutto sembrava filare liscio, fin quando c’era sempre un abbraccio che sembrava curare tutto, lo credevo quando qualcuno si prendeva cura con amore di me.
E non capivo, perchè tutta quella pace mi creasse tanta ansia.
Oggi lo so, che quella era l’ansia di quando rimani immobile, quell’ansia dell’anima che non vuoi ascoltare, che ti dice di correre, che ha bisogno di evolvere.
Oggi lo so, che non tutti siamo fatti per sopportare di essere trafitti.
Lo so, che è più comodo trovare qualcuno che non ti dia preoccupazioni.
Ma se guardiamo bene, a volte, quelle preoccupazioni non sono altro che lo specchio davanti a cui non vogliamo stare, sono solo le nostre ferite che chiedono di essere ascoltate, comprese, curate, guarite.
E se riesci a starci un po’ dentro, la senti l’anima che ti dice VAI AVANTI, NON FUGGIRE, ENTRA DENTRO quel dolore, perché è solo attraversandolo che riuscirai davvero ad uscirne migliore.
E a sentirti finalmente…emotivamente INTERA.
Di quell’INTERA in cui non avrai più bisogno di conferme esterne per stabilire il tuo valore, non avrai più bisogno di persone che facendoti sentire continuamente la loro presenza, in realtà stanno esercitando su di te il controllo, e a cui dovrai render conto di ogni momento poi, in cui vorrai trovare nella tua vita, uno spazio tuo.
Non avrai più bisogno, di avere bisogno.
Di usare la parola “bisogno” che riporta a una mancanza.
Ed inizierai ad usare la parola “desidero, voglio” che invece è un’aggiunta, alla persona che già “SONO”.
Che tu sei. Prima di tutto, di tutti.
INTERA.
❤️
Ci sono giornate di malinconie senza nome, di nodi alla gola soffocanti, di “tutto difficile e senza soluzione”.
Ci sono giornate di sorrisi tirati a fatica, in cui ti ripeti che “c’è di peggio” e non puoi permetterti di lasciarti scoraggiare.
Ci sono giornate di stanchezza diffusa, di assenze dolorose, di vuoti difficili da colmare, di insoddisfazioni e vite troppo strette per tutto.
Ci sono giornate così… in cui le lacrime fanno colare il trucco e ogni gesto è fatica. E allora senti tutto e di più… Il dentro e il fuori. Le ferite e il passato. Ciò che hai perso e la fatica di ogni sogno.
Giornate così sono il contraltare di una vita che non sempre è una favola a colori, ma servono a capire che anche il “bianco e nero” ha la sua magia… Silenziosa. Densa. Bagnata. Tremolante. Fragile. Necessaria. Vitale.
io non so se questo vale per tutte le donne,
ma io riesco a fare l’amore, solo con un uomo, che mi eccita il cervello.
Devo prima di tutto aver voglia di sentirlo parlare. La sua voce è importante.
Deve scrivermi e dirmi qualcosa di suo,
non frasi prese a caso qua e là.
Dev'essere un po' poeta e un po' diavolo.
Deve incuriosirmi la sua storia, la sua opinione sul mondo, le sue idee, le sue passioni.
Devo avere sempre la sensazione di poter imparare qualcosa, che mi inneschi dentro una qualche reazione.
Deve attivare le mie sinapsi.
Deve accendermi pensieri ed emozioni.
Se non mi parte quello, non mi parte nulla.
Se non mi parte quello, puoi essere anche il più figo del mondo, che non ce n’è.
E non ci sarà mai nulla.
Mi fa più sesso un cervello che funziona,
di tutti i muscoli del mondo.