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Lo scontrino - parte seconda - *

Porca miseria che giornata schifosa, sai quelle giornate che nascono male e crescono peggio, quando qualsiasi azione tu possa compiere sembra trasformarsi in un altro passo verso un ineluttabile fallimento, un passo in più verso una stanca rassegnazione. A metà pomeriggio non ne posso davvero più, raccolgo giacca e cappotto mentre spengo computer&dubbi. C'è una nebbia umida e sottile, quasi una pioggerellina che si insinua permeando gli abiti ed i pensieri; però è sempre meglio della claustrofobica e schizofrenica atmosfera dello studio. Mi avvio con passo lento, passeggio distratto fra le vetrine che iniziano a vestirsi a festa e mi trovo, quasi senza averne coscienza, all'ingresso del parco. Percorro piano il viale alberato, sincronizzando faticosamente l'attenzione sull'ambiente esterno. Camminando incrocio un vecchio signore in compagnia del suo cane; un personaggio dall'aspetto mite ed elegante, indossa con la naturalezza d'antica consuetudine un bel tabarro ed un cappello floscio. Goccioline di bruma imperlano le sopracciglia bianche, attirando l'attenzione su uno sguardo azzurro, ancora curioso e vivace benché l'età lo stia appannando di giorno in giorno. Sorridiamo incrociandoci; il vecchio si tocca il cappello ed io lo saluto. Nessuno dei due ha fretta e ci attardiamo qualche istante parlando dell'inquinamento, del freddo, di cani e di stanchezza. Mentre chiacchieriamo, lasciando scivolare le frasi nell'umidità, vedo arrivare una ragazza, una giovane donna elegante, evidentemente persa nei suoi pensieri e nelle sue fantasie; d'un tratto si ferma a raccogliere un foglietto abbandonato al bordo del vialetto: lo tiene in mano, lo gira e lo legge con un'attenzione fluida, come se ciò che vi è scritto servisse solo a fissare il suo sguardo su un mondo parallelo. Si muove lieve, quasi sognante, per qualche metro e qualche secondo, poi sembra riscuotersi e si avvicina al cestino per chiudere definitivamente qualsiasi corto circuito avesse innestato quel foglietto. Lo lascia andare nella carta straccia senza che il suo sguardo registri la nostra presenza e se ne va, inghiottita dalla nebbia. Lo scontrino, adesso lo vedo bene, sembra vivere di vita propria: anziché depositarsi docilmente e definitivamente sul fondo del cestino, con un'impennata degna del miglior scattista, si arrampica su un parassita refolo d'aria e si deposita sulla punta della mia scarpa. Il tempo, cristallizzato da quei pochi gesti, ricomincia a scorrere ed il vecchio riprende a camminare col cane mentre io mi chino a recuperare quel talloncino. Lo leggo cercando di intuire su cosa si fosse focalizzato l'interesse di quella ragazza:

12-11-2010 ore 09-04

Arrivederci e grazie  

è lo scontrino di un piccolo supermercato poco lontano. Su cosa si saranno posati quegli occhi nocciola? Oziosamente leggo distratto: coca cola, prosciutto crudo, caffè, patate, grappa, pasta, braciole, vino rosso (3 bottiglie)... ecco che la mia mente si dissocia ancora dal viale e dalle foglie morte intrise di bruma. Chi sarà quella donna che ha già fatto la spesa alle nove di mattina, quali saranno i suoi interessi? Immagino una vita, per mezzo di quell'impersonale elenco e con la mediazione dei passi che si colgono ancora, lontani ma distinti, nella nebbia che infittisce. Immagino una madre che perde spazio, una moglie che è divenuta ormai un'abitudine, una comoda consuetudine, una cornice usata a contornare un piatto di pasta, una braciola con patate ed un mezzo litro di rosso... immagino odori che soffocano speranze che, a poco a poco, hanno persino perso il loro posto in un cassetto d'improbabili sogni. Ancora immagino sere tutte eguali, fra l'ipnotico azzurro della televisione, il puzzo del bicchiere di grappa mezzo bevuto e l'odore stantio del fumo aleggiante in una vita che scorre senza fremiti. Riscuotendomi appallottolo lo scontrino e lo lancio, con attenzione, nel cestino. Il pezzetto di carta svanisce alla vista, ma qualcosa delle vite che ha sfiorato mi è rimasto attaccato alle dita ed ai ricordi..... Comincia a far freddo e il cellulare mi sta chiamando già da un po', pausa finita!

*si tratta di un piccolo racconto che ho scritto qualche tempo fa. Il "parte seconda" del titolo si riferisce al fatto che ho preso lo spunto dello scontrino da una persona che pubblicava nel mio stesso sito