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La volgarità dei sentimenti

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La volgarità dei sentimenti

Proposto da Toni_ve giorni fa Risposte (1)

Amo gli ossimori; penso che le nostre contraddizioni altro non siano che valvole di sfogo per un inconscio un po’ troppo esuberante, mi piace immaginarle come la razionalizzazione terapeutica d’istinti irrazionali.

Però “sentimento volgare”,  a ben pensarci, non è davvero un ossimoro.

Certo è un sillogismo categorico che contrasta col comune sentire dei benpensanti, ma solo perché la stragrande maggioranza delle persone preferisce fermarsi alla placida sicurezza dei luoghi comuni e del politically correct quasi fossero sterminate mandrie di mucche, condotte al pascolo dall’opinionista che urla più forte.

In realtà i sentimenti, intesi nell’accezione corrente di amore, paura, odio, gioia ecc. sono sempre percepiti come “buoni” o “cattivi”, ed è così per la maggior parte delle volte.

O, almeno, era così: lo era fino a che non è arrivata l’era dei talk show e dei reality, fino a che non è arrivato il tempo dei blog e dei social network.

Allora ecco che i sentimenti sono diventati il pretesto per scatenare le pulsioni esibizionistiche più nascoste: non sono più buoni o cattivi ma sono, tristemente&banalmente, diventati utili ad uno scopo.

Ecco che si sbattono in prima serata le lacrime per il figlio ritrovato dopo 30anni d’assenza, si fa spettacolo con l’orgoglio offeso del coniuge tradito, si crea pathos con la cronaca in (finta)diretta del ritrovamento del terrorista di turno.

Ed è così che l’esibizionismo trasforma in assoluta volgarità la tenerezza di quell’abbraccio in lacrime, mentre quest’abbraccio avviene sotto il coreografico ed attento sguardo delle telecamere; è così che l’esibizionismo trasforma in indegno baratto una vita strappata alla lapidazione.

Da qualche anno gli “esibizionisti de noantri” hanno trovato il loro palcoscenico ideale nelle pagine di internet, attraverso i blog ed i social network.

Ed il protagonismo e l’ostentazione di un sé troppo spesso discutibile, hanno raggiunto nuove vette (abissi) nella volgarità di sentimenti esibiti come medaglie.

Vediamo, con dilagante frequenza, comparire indecenti messaggi inneggianti ad un imperituro amore fra persone che (ovviamente) non si sono mai guardate negli occhi e sfiorate le mani; assistiamo a pubbliche dichiarazioni di profonda stima ed affetto fra elementi che sembrano appena usciti (senza meritarlo) da un TSO decennale.

E tutto questo per assecondare un irresistibile impulso a mostrarsi, per ostentare emozioni che, in altri contesti, sarebbero valori di assoluto pregio, mentre il loro inopportuno sfoggio e la loro evidente strumentalizzazione li trasforma in risibili, patetici ed osceni siparietti …almeno fossero scenette divertenti

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