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per farla finita ci siamo detti BASTA, fai la tua vita. farò la mia vita, tu ed io separatamente dovevamo dimostrare che nn solo si poteva continuare ad essere, ma che si era anche meglio. che quello che ci mancava era un bene di prima necessità, e quello che avevamo costruito, o trovato, in fondo era banale. che era possibile un altro odore, incontrare una sconosciuta e tornare a bere dallo stesso bicchiere. come in ogni duello onesto, tu e io dovevamo salutare e prendere due strade opposte, allontanarci di dieci passi a testa. sette, otto, nove, il tempo, giudice e testimone, scandiva la ocnta della distanza. arrivati a dieci dovevamo voltarci e spararci. come ogni duello onesto doveva esserci un vincitore e un vinto. dieci, ripeteva il tempo, credendo che nn lo avessimo sentito. io esitavo a voltarmi, nn so se per timore di vederti cambiata o di vederti uguale. hai fatto tre passi verso di me e hai detto:v mi manchi. ho pensato che sono cose che si dicono, anche se tu nn le hai mai dette. nel mio silenzio hai fatto un passo indietro, inciampando.allora ne ho corsi otto in avanti, perchè nn so nn raccoglierti. faccio da sola, ti sei rialzata sistemando il vestito, un vestito nuovo che nn ti ho mai tolto. sono rimasto lì, mi hai sorriso. a due passi di distanza abbiamo preso un caffè, parlando a lungo, senza capire perchè con gli altri le cose da dire si asciugano subito. ho fatto un passo verso di te, e altri cinque indietro e tu anche, altri quattro venendoci incontro, e sette indietro, ed altri passi a separarci senza mai sparare. altri passi fino a nn contarli, fino a nn sapere piu quanta è la distanza. ci siamo fatti male, piu che con le pistole.