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Normale



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Normale

Sesso: Maschio
Iscritto dal: 11/02/2012

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Diario - Oggi mi sento...

  • favour2000 giorni fa

    Hello from favour arisa
    how are you today ,i hope your doing fine over there.
    my name is miss favour and i am single.please
    contact me with my email ( favourarisaa300@live.com)
    so that i will send you my photos. Remember good
    relationship goes beyond distance and
    color,Awaiting to hear from you soon.
    Have a nice day.
    Yours favour,
    favourarisaa300@live.com

  • Normale giorni fa

    In Piemonte chiamano “barotti” i contadini, di pura razza piemontese, che per qualche ragione frequentano la metropoli.

    Il mio amico Vittorio Bosasso, tutti lo chiamano “Vit” è uno di questi. Tutti i suoi antenati si chiamano Bosasso di cognome in linea paterna e Basasso in linea materna.
    Gli uomini come Vit sono grandi sbruffoni:
    bestemmiatori come livornesi
    cacciatori come grossetani
    camminano ondeggianti come butteri
    amatori come romagnoli
    rustici come lucani
    ironici come napoletani
    orgogliosi come siciliani
    ombrosi come calabresi
    sbruffoni come milanesi
    barotti come piemontesi
    Parlano in italiano ma con larga pronuncia dialettale e mimano con i gesti il loro racconto.
    In famiglia gli uomini hanno nome Vit da sempre, si distinguono dallo loro storia personale o dalle loro caratteristiche fisiche.
    Un breve elenco:
    Vit del pleistocene
    Vit dei dinosauri
    Vit il centurione
    Vit il carbonaro
    Vit il professore
    Il mio amico Vit è chiamato il cacciatore. Sostiene di essere un cacciatore d’istinto, di sentire la preda anche se silente, inodore e schermata. Sostiene di avere una mira infallibile e una mano veloce come quella di un pistolero del west.
    Andava sempre a caccia con un suo parente altrettanto dotato, unico difetto:uccideva i fagiani, ben oltre la sua quota, destinati agli ospiti della riserva di cui era socio, in tribunale fu assolto in quanto si trattava di raptus incontenibile che annullava la capacità di intendere e volere se mai l’avesse avuta.
    Il mio amico Vit era con noi l’altra sera e gli chiedemmo di raccontarci la verità sugli avvenimenti che lo vedono imputato di strage colposa, sette contadini e sette cacciatori uccisi durante una battuta di caccia.
    Lui afferma che gli stronzi si erano travestiti da cacciagione.

  • Normale giorni fa

    il pezzo va integrato così:

    Nel mezzo della strada improvvisamente prendemmo a baciarci e a stringerci con audace ed inspiegata passione, io la cercavo con foga e lei con altrettanta foga rispondeva.
    Improvvisamente mi spinse via, io stupito la guardai, lei mi disse ………..io interdetto, con la memoria dei sogni precedenti risposi …….SARAI LA MORTE
    …lei replicò……HAI MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE CHE POTREI ESSERE LA VITA…. ed il sogno finì.

  • Normale giorni fa

    Il luglio 2011, a Playa del Carmen Quintana Roo Mexico, vivevo un momento tormentato; le mie gambe afflitte da un linfedema di origine sconosciuta secernevano un liquido acquoso che bruciava con ferite non profonde, restavano pressoché invalide.
    Sognavo ogni notte persone morte, persone che in qualche modo avevano scritto parte della mia vita. Erano morti, nel sogno sia io che loro avevamo coscienza della loro morte e dialogavamo in una atmosfera surreale che sembrava normale. Nei sogni dominava la presenza di Mariagrazia e le altre presenze venivano in processione dialogante fino a che avevo esaurito i morti. Sempre nel sogno lessi un articolo in cui si annunciava una notte stellata di particolare suggestione e ricchezza. La notte stellata si sarebbe potuta osservare nel pieno del suo splendore da un paese della Val di Susa, non ricordo il nome del paese.
    Verso le diciannove ero in Val di Susa seduto al tavolo di una trattoria rustica, ero ad un tavolo esterno collocato al di fuori della trattoria, su un marciapiede ribassato rispetto al piano stradale che si era alzato negli anni a causa di progressive rifacimenti della strada principale. Sulla tovaglia bianca avevo un piatto di pasta e fagioli cremosa e semifredda che rigiravo con il cucchiaio goloso. Alla mia destra sul lato ortogonale del tavolo, senza piatto, una ragazza molto giovane mi sorrideva con denti bianchissimo e con occhi scintillanti. L’oste le chiese se volesse anche lei la minestra di fagioli decantandone il sapore
    Lei sorrise e scosse la testa. L’oste ruvido disse .
    Venne il buio, io la ragazza ci alzammo per dirigersi verso la scalinata della chiesa all’atro lato della strada, di là avremmo avuto la valle e l’immenso cielodi fronte.
    Nel mezzo della strada improvvisamente prendemmo a baciarci e a stringerci con audace ed inspiegata passione, io la cercavo con foga e lei con altrettanta foga rispondeva.
    Improvvisamente mi spinse via, io stupito la guardai, lei mi disse ………..io interdetto, con la memoria dei sogni precedenti risposi …….
    …lei replicò………. ed il sogno finì.

    Il mattino successivo scesi verso le nove per la colazione e schierate davanti al mio tavolo una decina di ragazze chiacchieravano e ridevano, una di esse era la ragazza del sogno. Sbalordito chiamai Rodriguez il mio mentore messicano e gli chiesi di intermediare un paio di domande con costei, ero ovviamente emozionato e non potevo averla vista prima. Arrivava da Oxaca ed era giunta in hotel a mezzanotte passata quando io o sognavo o dormivo.

    Le chiesi il suo nome Anna rispose, le domandai il permesso di fotografala con il mio cellulare e da un anno porto con me l’immagine della vita

  • Normale giorni fa

    sostituisco il racconto, manca la parte principale e non so perchè

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