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I servizi sanitari in Lombardia negli ultimi decenni funzionavano davvero molto bene, tanto che reparti ospedalieri all'avanguardia offrivano un servizio di un certo livello ai pazienti residenti, ma anche a quelli di tutte le altre regioni italiane.
Negli ultimi anni sono state introdotte le procedure d'urgenza (bollini verdi nelle prescrizioni di visite) e nella mia provincia si è incominciato a registrare un certo freno nell'uso di tale procedura da parte dei medici di base, indotto dalle indicazioni "dall'alto", mentre i reparti ospedalieri continuavano a viaggiare a pieno regime coi pazienti in bollino verde provenienti dalle altre regioni.
Adesso i tagli colpiscono drasticamente e pesantemente anche il Pronto soccorso, al quale ci si rivolgeva quando l'elemosinato bollino non arrivava e dove oggi, se non ti presenti almeno un po' smembrato, vieni collocato in codice bianco in attese infinite e del tutto scoraggianti.
Accendo la TV e sento Salvini che quantifica in 4.000 € annuali il salasso imposto ad ogni cittadino lombardo con destinazione Stato (quindi per servizi di cui non fruisce), mentre in altre regioni si riceve un contributo dello Stato pro capite di 3.000 € (a 0 contribuzione del cittadino) con una evidente situazione di squilibrio che si trasformerà presto in una bomba ad orologeria.
Ho la sensazione che la sanità pubblica stia naufragando e che tra breve saremo introdotti ad un sistema previdenziale a pagamento.