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Si spande nella morbida penombra
-l'avvolge senza lasciar speranza-
un lieve sospiro, un riflesso d'ambra
fruscio di sete, passi d'antica danza.
Umida nebbia salmastra e densa,
sussurri sparsi da algido vento.
Diacci brividi - passione intensa -
momenti immoti d'un arduo cimento.
L'aroma si scioglie in turgide onde.
Lampi di coscienza scivolan vaghi
-in luce diffusa da mobili fronde-
e mai più graditi furon dei gioghi.
Quando capisce è già troppo tardi:
è quasi riavvolto il breve calumo.
Non ci son gesti, non servono sguardi
avvinto ormai da un deciso profumo
.