Tutto nasce quando un noto personaggio 3 mesi fa affermò che :"le canne da pesca in carbonio sono più pericolose di altre fatte con altri materiali in quanto attirano i fulmini" e io scrissi :No, il carbonio non attira i fulmini più di altri materiali. Ora dopo non un giorno non una settimana ma ben tre mesi cosa ha "covato" il noto personaggio...una foto sul muro dove sul manico di una canna in carbonio c'è un avvertimento che segnala che la canna è un conduttore di elettricità per dimostrare la sua teoria. Il simbolo messo in evidenza in realtà è solo un avvertimento in quanto le canne da pesca, in particolare quelle in fibra di carbonio, sono da considerarsi conduttrici di elettricità e le linee elettriche possono trovarsi ad una altezza raggiungibile dalle canne. Pertanto, l'eccessivo avvicinamento o il contatto accidentale delle canne da pesca con i fili delle linee elettriche aeree provoca scariche elettriche che possono avere conseguenze fatali. Il noto personaggio che più volte ha affermato di essere un elettricista dovrebbe sapere che il simbolo del pericolo elettrico è "un triangolo a fondo giallo con il segnale nero al centro" .Detto questo ribadisco: No, il carbonio non attira i fulmini più di altri materiali. I fulmini sono attratti dall'altezza e dalle forme appuntite, come alberi, pali e cime di montagne, non dal materiale di cui è fatto un oggetto. La credenza che il carbonio sia un materiale che attira i fulmini è un mito Detto questo consiglio al nostro piccolo elettricista probabilmente diplomato alla " Easter Island Rapa Nui high school" dove tutti sono capoccioni e visto che è l'unico capace al mondo ad attirare i fulmini a suo comando di aprire una nuova attività da "acchiappa fulmini " di cambiare il suo nome in "Zeus I" ...e di aprire la sua attività vicino ad una di "acchiappa fantasmi"

Deo gratias. Ed ora sono curioso di vedere come reagirà il "pacifista".

Gaza Polvere, pianti e grida disperate Occhi che cercano altri occhi Piedi nudi e pentole vuote tra macerie di una vita serena Potrebbe essere mia madre, mia sorella, mia nipote Potrebbe essere rifugio, mare, sorriso Un cuore e un abbraccio Potrebbe non essere fuga Potrebbe non essere guerra ............................................................. ............................................................. Grazie a Paolo Sottocorona, galantuomo che ieri ci ha lasciati, ho potuto leggera questi bei versi oltre ad ammirare le meravigliose foto che ogni mattina mostrava. Ho pianto come quando si perde un amico